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Altomonte è un incantevole centro medioevale incastonato nel cuore della provincia cosentina. Fa parte del Club dei “Borghi più Belli d’Italia”, “Città del Pane”, “Bandiera Verde” e “Città Slow”...
CENNI STORICI
Altomonte è un incantevole centro medioevale incastonato nel cuore della provincia cosentina. Fa parte del Club dei “Borghi più Belli d’Italia”, “Città del Pane”, “Bandiera Verde” e “Città Slow”. Situato a 496 mt.dal livello del mare, con una vista unica sui monti del Pollino, della Sila, e della piana di Sibari e del mar Jonio. Fu ricordato come Balbia già da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) per il famoso vino Balbino.
Il nome Altomonte è del XIV secolo, quando con gli Angioini la contea passò ai Sangineto e poi ai Sanseverino, principi di Bisignano legati ai Ruffo di Calabria. La storia ha lasciato segni importanti, da scoprire in un itinerario che va dal moderno Teatro all’aperto (oggi sede di numerose manifestazioni internazionali che Altomonte offre al visitatore), ai vicoli medievali di spettacolare bellezza, alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, raro esempio di arte gotica-angiona, con ampio rosone e bel portale. La Chiesa fu voluta dal conte Filippo Sangineto (cavaliere di re Roberto d’Angiò) che nel 1342-45 la fece edificare su una preesistente cappella normanna, arricchendola con opere di Simone Martini, Bernardo Daddi e della scuola di Giotto ecc. che fanno di Altomonte “un’isola d’arte del trecento toscano in Calabria”, opere che oggi sono custodite all’interno del Museo Civico situato nell’ex Convento dei Domenicani.
Con il Complesso Monastico e la presenza dei domenicani, voluta dalla contessa Cobella Ruffo nel XV sec., la cittadina divenne centro di cultura; ospitò il filosofo Tommaso Campanella, che qui pensò la “Città del Sole”, e il novelliere Matteo Bandello.
A pochi passi dal convento troviamo il Castello Feudale (sec. XI) di origine normanna e la Torre dei Pallotta (sec. XI), fortezza a base quadrata voluta dagli stessi Pallotta, da cui prende il nome, oggi invece sede del Museo Azzinari. Proseguendo si giunge alla chiesa di San Giacomo Apostolo, di probabile origine bizantina, l’edificio nel corso dei secoli subì diversi rifacimenti e secondo lo storico locale Francesco Rende risalirebbe all’873.
Nella parte bassa del paese costruito a partire dal 1635, troviamo il Complesso Monastico di San Francesco di Paola, che dal 1980 ospita la Sede Municipale, considerato uno dei più bei municipi d’Italia e vi sono esposte opere di grande interesse artistico-culturale.
La Chiesa, ultimata nel 1770, ha forme barocche, con navata unica ed abside di forma quadrata, all’interno si possono ammirare affreschi e tele di Angelo Galtieri e numerose altre opere di autori risalenti ai sec. XVIII-XIX. Infine ricordiamo il Parco comunale naturale del Farneto, area boschiva di circa 200 ettari coperta da una ricca vegetazione di farnie, erica, pioppi ed essenze di sottobosco, all’interno del quale è stato realizzato un laghetto artificiale, con impianti di pesca ed aree pic-nic e barbecue.
Ai 200.000 visitatori annui, il paese offre una realtà accgliente e qualificata con strutture moderne e organizzate, con 350 posti letto e 5000 coperti. Nel centro storico si ha la possibilità di trascorrere piacevoli vacanze in accoglienti strutture aredate. La cittadina con oltre 300 cerimonie l’anno è definita“il paese dei matrimoni”; gli sposi attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla qualità delle strutture, provengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Lungo il percorso, per vie e vicoli si può acquistare di tutto, dal vino ai prodotti artigianali in argilla, legno, vimini ecc. Da ricordare le curiose cartoline in legno, gli antichi ricami, i raffinati liquori, dolci e prodotti tipici; inoltre si suggerisce di assaggiare la gastronomia locale, ovunque genuina e squisita, per la quale Altomonte è “simbolo della cucina tipica calabrese”.
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